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Tra asini e capre

Pubblicato su da AlBe

È una convinzione molto diffusa tra i cittadini che negli ultimi decenni ci sia stato un forte decadimento del livello e della qualità della classe politica, e pur rifiutando generalizzazioni, debbo condividere tale considerazione, anche se per fortuna alla guida della nostra Presidenza della Repubblica va riconosciuto un alto profilo e grande equilibrio.

D’altra parte è diventato quasi di uso comune appellare in contraddittori politici l’avversario con il termine di “capra” o di “asino”, talmente è decaduto il confronto dialettico pur tra posizioni differenti.

Vorrei precisare che è anche poco rispettoso il riferimento a tali animali per denigrare l’avversario.

Magari potessimo contare su parlamentari che abbiano le caratteristiche fondamentali degli asini, che fin dall’inizio della storia sono stati utilizzati in Europa ed Asia occidentale, e poi nel resto del mondo, come animale da trasporto e da soma per persone, cibo, merci, carichi pesanti e trainare carri. L’asino ha una gran resistenza e si muove agilmente su terreni difficili, ed inoltre è meno esigente dal punto di vista alimentare e quindi il suo mantenimento risulta meno costoso. Gli asini sono poi famigerati per la loro ostinazione e testardaggine. Certo sarebbe stato preferibile che l’epiteto di “fannullone” attribuito pubblicamente a Salvini nel parlamento europeo da parte dei parlamentari componenti della stessa commissione, per non aver mai preso parte ad una sola riunione della commissione, che trattava i provvedimenti tesi a favorire le piccole aziende, a sostegno dei lavoratori, a fornire regole per gli appalti pubblici corretti. Meglio sarebbe stato che avesse garantito una sua costante presenza, così i commissari avrebbero potuto meglio appellarlo nel dibattito in Parlamento con il termine (detto in positivo) di “asino” per la dimostrazione di ostinazione e testardaggine.

Ed è anche ingiustificato l’appellativo dispregiativo di “capra” attribuito ad avversari politici. Infatti si tratta di un animale con notevoli capacità di adattamento e di un’elevata capacità di selezione degli alimenti ed anche di parti della stessa pianta, di una buona potenzialità di immagazzinamento delle riserve. Grazie a queste caratteristiche la capra è in grado di adattarsi a condizioni che risulterebbero proibitive.

Tutte qualità che andrebbero apprezzate in politici che abbiano capacità di dare costante continuità al lavoro parlamentare e di selezionare le scelte e le deliberazioni e dimostrino qualità nell’immagazzinare le informazioni e la conoscenza delle decisioni  utili allo sviluppo della società

Speriamo che il “Drago” possa contare su tanti asini e tante capre, con le loro caratteristiche peculiari, e che, grazie ad una competente regia, riesca a portare nella politica italiana una nuova fase, piena di cambiamenti e riforme, con un grande lavoro dei protagonisti, abbandonando la mediocrità e affidandosi al lavoro di tutti quelli che rinunciano alle chiacchiere ed ai personalismi per uscire dalle difficoltà di questo tremendo periodo della storia del nostro Paese.

Ardelio Michielli

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